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Dr. De Marchi: ”In molte autopsie ho riscontrato tumori guariti da se, a cosa serve la chemio?"

La domanda nasce spontanea: E se il tanto conclamato incremento della mortalità da cancro fosse solo il risultato sia dell’angoscia di morte prodotta dalle diagnosi precoci e dal clima terrorizzante degli ospedali, sia della debilitazione e intossicazione del paziente prodotte dalle terapie invasive, traumatizzanti e tossiche della Medicina ufficiale ?


Queste ed altre sono le domande che si è posto il Dr. Luigi De Marchi e molti altri studiosi, alla luce delle moderne ricerche scientifiche.



Luigi De Marchi, psicologo clinico e sociale, autore di numerosi saggi conosciuti a livello internazionale.
Psicoterapeuta, umanista, autore di scritti spesso controversi perché lontani dall'ortodossia, si definiva Solista ed amava stare fuori dall'Accademia.

Negli anni ’60-‘80 De Marchi è stato fondatore e presidente italiano di tre importanti Scuole di Psicoterapia: quella psico-corporea di Wilhelm Reich, quella bioenergetica di Alexander Lowen e quella umanistica di Carl Rogers.

Autore , fra i numerosi libri, de: Aids. La grande truffa (con Fabio Franchi) ha una vita caratterizzata dall'attivita sociale. Leggi la sua biografia su wikipedia


Luigi De Marchi, parlando con un amico anatomo-patologo del Veneto sui dubbi dell’utilità delle diagnosi e delle terapie anti-tumorali, si sentì rispondere:
«Sì, anch’io ho molti dubbi. Sapessi quante volte, nelle autopsie sui cadaveri di vecchi contadini delle nostre valli più sperdute ho trovato tumori regrediti e neutralizzati naturalmente dall’organismo: era tutta gente che era guarita da sola del suo tumore ed era poi morta per altre cause, del tutto indipendenti dalla patologia tumorale»
Le domande importanti che il Dr. De Marchi si pone sono piuttosto rilevanti:

«Se la tanto conclamata diffusione delle patologie cancerose negli ultimi decenni – si chiese Luigi De Marchi – in tutto l’Occidente avanzato fosse solo un’illusione ottica, prodotta dalla diffusione delle diagnosi precoci di tumori che un tempo passavano inosservati e regredivano naturalmente?

E se il tanto conclamato incremento della mortalità da cancro fosse solo il risultato sia dell’angoscia di morte prodotta dalle diagnosi precoci e dal clima terrorizzante degli ospedali, sia della debilitazione e intossicazione del paziente prodotte dalle terapie invasive, traumatizzanti e tossiche della Medicina ufficiale. Insomma, se fosse il risultato del blocco che l’angoscia della diagnosi e i danni delle terapie impongono ai processi naturali di regressione e guarigione dei tumori?”

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