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Il gene mancante che ha modificato il Dna umano

La guerra tra evoluzionisti e creazionisti si sta avvicinando alla sua conclusione? Se le prove – e non soltanto nell’ambito della genetica – della presenza di antiche civiltà su questa Terra in tempi remotissimi usciranno allo scoperto, ci accorgeremo che ognuna delle due fazioni ha omesso qualcosa … E saranno accomunate dallo stesso errore: i “nuovi mondi” non ricordano quelli antichi. L’errore degli evoluzionisti sarebbe di
continuare a ignorare i lunghi periodi di stasi, di “morte” nel corso della vita del nostro pianeta e tentare invece di collegare, ovviamente invano, delle sequenze storiche totalmente separate tra di loro. I creazionisti sarebbero più vicini alla verità, perché collocano la razza umana nel suo giusto contesto di creazione originale da parte di un’entità, ma non concepiscono che possa essere stata l’opera di qualcun altro, magari non umano, e che quel “qualcun altro” abbia occupato, molto prima di noi, il nostro caro pianeta azzurro. Catherine Pubblicato due anni fa su Nature Communications, uno studio internazionale ha stabilito che un gene coinvolto nello sviluppo del cervello e chiamato miR-941, è apparso successivamente alla “separazione” Uomo – Scimpanzé. E’ un gene specifico della nostra specie … Guidato dal Dr. Martin Taylor, dell’Istituto di Genetica e Medicina Molecolare presso l’Università di Edimburgo, un team internazionale di ricercatori ha compiuto un importante passo in avanti nella comprensione della natura umana in termini di evoluzione. Infatti, questa squadra di studiosi ha scoperto un gene legato alla funzione cerebrale, presenti negli esseri umani, ma assente nelle scimmie, anche nei scimpanzé. Chiamato miR-941, questo gene è molto attivo in due aree del cervello che controllano le nostre decisioni e le nostre competenze linguistiche. Funzioni cerebrali avanzate che ci rendono umani. Secondo gli autori, questa è la prima volta che viene dimostrato che un singolo gene nella specie umana ha una funzione specifica. Per scovarlo, il team ha confrontato il genoma umano con quello di 11 altri mammiferi, tra cui scimpanzé, gorilla, topi e ratti. Si è riscontrato che solo il primo contiene il gene miR-941 apparso, secondo i ricercatori, tra -6 e -1 milione di anni, cioè dopo che la stirpe umana si è discostata da quelle delle scimmie. Secondo i ricercatori, questo gene sarebbe emerso già “operativo” da DNA non codificante, in un periodo di tempo sorprendentemente breve in termini evolutivi. In pratica lo hanno semplicemente trovato inserito all’interno di quel materiale che la scienza definisce in modo un po’ grezzo ma efficace “spazzatura” genetica, le cui funzioni, assolutamente ridondanti, sono a tutt’oggi avvolte dal mistero… “Come specie, gli esseri umani sono meravigliosamente inventivi – socialmente e tecnologicamente – e stiamo evolvendo continuamente, ma questa ricerca dimostra che siamo in grado di essere innovativi anche a livello genetico.” conclude il Dott. Taylor. Tratto liberamente e tradotto da Catherine da: fr.sott.net Attraverso: crepanelmuro

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