Il ghiacciaio che sanguina in Antartide. Un fenomeno che da almeno un secolo lascia senza parole e incuriosisce i ricercatori. Un nuovo studio ha svelato le
cause di questo mistero affascinante.
La ricerca in questione è stata pubblicata il 28 aprile sulla rivista Nature. Il fenomeno interessa il ghiacciaio Taylor che fa parte delle McMurdo Dry Valleys in Antartide. Si tratta di una delle regioni del Pianeta dove le condizioni climatiche sono più estreme.
Pare che al di sotto di questi ghiacciai si trovino acque molto salate ed estremamente fredde. L'acqua che collega una rete enorme di laghi sotterranei in questa zona sarebbe in grado di ospitare la vita, sotto forma microbica, nonostante le temperature polari.
Basta osservare le immagini del ghiacciaio McMurdo per rendersi conto della presenza di un liquido di colore rosso brillante, simile a sangue, che risalta su una superficie bianca e all'apparenza completamente deserta.
Per qualche tempo gli scienziati hanno ritenuto che a colorare il liquido del ghiacciaio fossero delle alghe rosse. Ora i ricercatori pensano che la presenza di vita batterica sia la reale causa del fenomeno del ghiacciaio sanguinante.
Le acque saline presenti nel sottosuolo creano un habitat particolare in grado di ospitare i batteri che colorano l'acqua di rosso. E' possibile che la presenza del liquido simile a sangue non riguardi soltanto questo ghiacciaio ma anche altre aree circostanti. I batteri responsabili del fenomeno secondo gli esperti potrebbero addirittura interagire con l'oceano.
Ora gli esperti sono curiosi di scoprire se vi siano dei collegamenti tra i laghi di acqua salmastra in Antartide e l'oceano. Le acque sotterranee dell'Antartide ospitano forme di vita batteriche che a parere di alcuni ricercatori potrebbero essere presenti anche su Marte o su altri pianeti dove le condizioni climatiche sono differenti da quelle più comuni sulla Terra.
Le acque salate dell'Antartide dunque brulicano di vita in forma microbica. Forse i ricercatori non se ne sarebbero mai accorti se non fossero stati attirati dal fenomeno del ghiacciaio sanguinante.
Il punto dove scorre il "sangue" è stato definito come un portale verso un mondo sotterraneo da esplorare. I batteri che resistono a temperature così estreme sono in grado di intaccare il ferro presente nelle rocce nascoste dal ghiaccio. Il ferro viene rilasciato nell'acqua salata.
Proprio l'unione tra ferro e acqua salata permessa dai batteri, entrando a contatto con l'ossigeno quando raggiunge la superficie, creerebbe il liquido color ruggine simile a sangue che in passato aveva fatto pensare ad un fenomeno miracoloso.
Non solo i ricercatori hanno svelato il mistero del ghiacciaio sanguinante, ma hanno trovato uno spunto per approfondire la presenza della vita su altri Pianeti. Proprio su Marte, ad esempio, vi sarebbero ambienti simili alle Dry Valleys dell'Antartide. Inoltre, alcune delle lune di Giove potrebbero ospitare acqua allo stato liquido (e forse la vita?) sotto la loro superficie.
Marta Albè
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