Immagine riferita al terremoto Emilia |
è caduto di poco più di mezzo metro – afferma Doglioni -. Le dimensioni della faglia che si è rotta sono di poco inferiori rispetto al sisma di Amatrice, l’energia rilasciata circa la metà”. E se due mesi fa era avvenuta la tragedia, questa volta, per fortuna, non ci sono state vittime, sia perchè le scosse sono avvenute in serata e non di notte, sia perchè questo terremoto era stato in qualche modo previsto e si erano prese le dovute precauzioni. ‘‘La parte sud di quel frammento di crosta era caduta il 24 agosto. La parte nord fino a mercoledì era rimasta come sospesa –prosegue il presidente dell’Ingv -. Eppure dai dati del gps che segnalano lo spostamento della superficie, e quindi l’accumularsi delle tensioni anche in profondità, l’Ingv sapeva che a nord la situazione era identica rispetto a sud. Erano avvenute le stesse deformazioni. Quello che è avvenuto non stupisce e l’Ingv l’aveva ipotizzato nelle scorse settimane. La Protezione civile era avvertita, infatti è stata encomiabile, rapidissima nei soccorsi”.
Infine, Doglioni lancia un piccolo allarme su ciò che potrà accadere in futuro: ”Nel complesso i sismi non sono in aumento. Tuttavia, sappiamo che ogni scossa destabilizza l’intero sistema, cambiando il modo in cui le forze sono distribuite nel sottosuolo. Quando accade un evento importante, è più facile che se ne verifichi un altro in tempi brevi. In questo senso, Amatrice è figlia de L’Aquila e le scosse di mercoledì sono figlie di Amatrice. Non esistono aree a rischio zero, ed è giusto che i cittadini siano informati del pericolo che corrono”.
http://www.direttanews.it/2016/10/28/quel-pezzo-italia-adesso-piu-instabile-ora/
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