Erano stati analizzati gli Effetti dell’inquinamento atmosferico – reclutati in totale 1.300 bambini in 5 città italiane.
PROGETTO e OBIETTIVI sono spiegati qui
Il risultato: Le polveri sottili e altri veleni presenti nell’aria sono in grado di produrre alterazioni genetiche nel Dna dei bambini. A Brescia più che a Torino, Pisa, Perugia, Lecce… (A Brescia-Ghedi, Pisa e Lecce si trovano aeroporti militari ).
Smog, lo studio pisano: “L’inquinamento cittadino influisce sul Dna”
L’inquinamento atmosferico provoca un danno al Dna, seppur modesto, e ciò costituisce un fattore di rischio per la salute futura dei bambini. Ed è sempre più necessario effettuare indagini precoci che possano far conoscere e prevenire gli eventuali pericoli. Sono i risultati raggiunti dal progetto Mapec Life, approvato nel 2013 dalla Commissione Europea ed è stato condotto sui bambini di 6-8 anni, residenti in 5 città italiane (Pisa, Brescia, Lecce, Perugia e Torino) in relazione alla concentrazione di alcuni inquinanti atmosferici, alle caratteristiche socio-demografiche e agli stili di vita dei bambini. A Pisa sono stati reclutati 210 bambini ed è stato somministrato un questionario per rilevare la caratteristiche socio-demografiche e comportamentali che potevano avere effetti sui risultati dello studio. Per ogni bimbo sono stati raccolti 2 campioni di cellule della mucosa buccale, uno nel periodo invernale e uno nel periodo primaverile. Su questi campioni è stata determinato il numero di micronuclei, che sono un indicatore di effetto biologico sul Dna. A livello nazionale l’effetto biologico precoce evidenziato nelle cellule dei bambini come presenza di micronuclei è mediamente basso. Si evidenzia comunque una significativa differenza stagionale: il 52,7% dei bambini in inverno e il 35,9% in primavera presenta almeno un micronucleo. La frequenza di micronuclei risulta inoltre moderatamente influenzata dalle concentrazioni di benzene e ozono nell’aria. L’effetto biologico precoce appare attenuato da un’alimentazione sana e aggravato da esposizione a fumo passivo e sovrappeso. Rispetto alle altre città, Pisa si colloca al secondo posto dopo Brescia per frequenza di micronuclei nelle cellule buccali dei bambini. A Pisa i valori di PM10 misurati nelle scuole coinvolte sono risultati sempre inferiori al limite giornaliero di 50 µg/m3 e in linea con i dati derivanti dal monitoraggio delle 2 centraline cittadine. Questo indica che anche livelli di inquinamento non molto elevati possono essere associati a effetti biologici precoci sul Dna delle cellule buccali dei bambini. Fonte: ANSA
Leggi questo articolo su http://www.gonews.it/2016/12/22/smog-lo-studio-pisano-linquinamento-cittadino-influisce-sul-dna/
UNO STUDIO DEL 2010
Sette giorni di smog modificano il Dna
“Gli effetti dell’inquinamento atmosferico non si fermano all’apparato respiratorio – sostiene Andrea Baccarelli, responsabile del Centro di epidemiologia molecolare e genetica del Policlinico e adjunct professor all’Harvard School of Public Health di Boston – ma coinvolgono altri distretti dell’organismo, tra cui il sistema cardiocircolatorio”. Una settimana, è sufficiente: aumenta il rischio di trombosi, ictus e infarti. Sette giorni di polveri sottili oltre la soglia d’allarme – come dimostrano le indagini sui vigili urbani – fanno sfarfallare la doppia elica del codice, riprogrammano i geni, danneggiano le cellule, ne accelerano l’invecchiamento: lo studio guidato dal professor Baccarelli stima che per ogni aumento di 10 microgrammi di PM10 per metro cubo d’aria cresce del 70% il rischio di trombosi. Medici e ricercatori esamineranno dati e nuove ipotesi di lavoro al 21° Congresso internazionale sulla trombosi, presieduto dal professor Pier Mannuccio Mannucci, che viene inaugurato oggi in città. “Abbiamo scoperto – continua Baccarelli – che in cellule di persone esposte allo smog il livello di metilazione del DNA cambia rispetto a chi non lo è. L’aria inquinata può mettere i geni a soqquadro”. Non per sempre, però: “I cambiamenti sono reversibili. Quindi: se troviamo un modo per invertirne la rotta, possiamo pensare di ridurre gli effetti nocivi dell’aria avvelenata”. Fonte: Il Corriere della Sera
STUDIO condotto da un gruppo di ricercatori dell’università Statale di Milano (Policlinico di Milano)
PM10: un’esposizione a livelli elevati per 7 giorni provoca la riprogrammazione del DNA
VEDI QUI http://www.ambientebrescia.it/PM10PolitecnicoDna.pdf
Nuovo studio italiano in corso
Quanti metalli pesanti nell’aria che respiriamo? Lo scopriamo con le unghie dei bambini
L’associazione dei medici per l’Ambiente (Isde) sezione di Forlì-Cesena, l’associazione italiana leucemie (Ail) ed il tavolo delle associazioni ambientaliste di Forlì (Taaf), in collaborazione con i comitati di quartiere, propongono nella primavera del 2017 “Difendiamo l’ambiente con le unghie”, una iniziativa di biomonitoraggio dei metalli pesanti presenti nelle unghie della popolazione infantile del territorio di Forlì. Il campionamento avverrà su soggetti dagli 8 agli 11 anni, su candidatura volontaria, ai quali verrà prelevato un frammento di unghia del piede attraverso delle forbici in ceramica per evitare la contaminazione del prelievo. “Abbiamo deciso di indagare la presenza dei metalli pesanti nelle unghie dei bambini di Forlì – dice Patrizia Gentili, medico membro dell’Isde – per avere una fotografia dell’inquinamento ambientale del nostro territorio. La presenza dei metalli pesanti, come arsenico, mercurio, piombo, cadmio, nichel eccetera, è correlata a diverse patologie che includono deficit neurologici, comportamentali e alcune tipologie di autismo; altri sono cancerogeni. FONTE http://www.forlitoday.it/cronaca/indagini-metalli-pesanti-aria-unghie-bambini-forli.html
http://www.nogeoingegneria.com/effetti/salute/sette-giorni-di-smog-modificano-il-dna/
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