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Aumentano le tasse, diminuiscono i servizi: dove vanno i nostri soldi?

Appare una domanda banale, scontata, ma non c’è un – 1 – giornalista che la ponga, che offra spiegazioni, che affronti la questione con qualche politico.



Apparentemente è un controsenso. Tagliando la spesa pubblica per sanità, istruzione, forze dell’ordine (ma non le armi da guerra) i fondi ai Comuni, le manutenzioni, si sarebbe dovuto concretizzare un risparmio e dunque una riduzione delle tasse, che invece al contrario, sono aumentate fortemente ed esponenzialmente. Man mano che aumenta il debito pubblico, ormai inestinguibile, aumentano gli interessi dovuti. Ed il trend è inevitabilmente quello di un esponenziale aumento del debito.


Il motivo è molto semplice: è aumentato l’ammontare di denaro che ogni anno finisce nei forzieri delle banche, soldi che vengono sottratti all’economia reale – quella delle famiglie, delle piccole e medie imprese, artigiani, commercianti, liberi professionisti – soldi che vengono sempre più accentrati nelle mani di poche banche d’affari e gruppi multinazionali da queste controllati, che investono quei soldi per aumentare sempre più i profitti. E si calcola che entro poche decine di anno il patrimonio degli attuali super ricchi potrà superare i 1000 miliardi di dollari di possedimenti.

Ricchezze degne del PIL di una nazione sviluppata, o quelli di una dozzina abbondante di paesi poveri.

Mi vengono a mente le parole dell’avvocato Marra: “povertà è quando gli scaffali dei supermercati sono vuoti, ma qui gli scaffali sono pieni, solo che la gente non ha soldi per comprare“.

I soldi sono sempre più accentrati nelle mani di pochi, persone e gruppi che hanno acquisito un potere e un’influenza tali da piegare ai loro interessi governi e istituzioni. Poteri forti che tramite il controllo dei media e della propaganda possono decidere quale politico deve “salire” nell’indice di gradimento, e quali invece devono essere screditati.


Ma attenzione: anche quando i media criticano un politico sanno bene che una parte dell’opinione pubblica si schiererà comunque dalla sua parte. Infatti quando non devi avere risalto, ti censurano, non ti danno nessuno spazio.

Dove sta andando questa società? E’ necessario un cambiamento profondo, ma non a livello governativo quanto a livello umano. Una società come quella di oggi non può che generare dei mostri. L’umanità ha perduto ogni etica sull’altare dei profitti e del potere. La gente è sempre più rabbiosa, frustrata, e spesso si sfoga prendendosela con i più deboli – orientati dalla propaganda – e mai con i potenti.

http://veritanwo.altervista.org/aumentano-le-tasse-diminuiscono-servizi-vanno-nostri-soldi/

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