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Ecco come ci avvelenano (a norma di Legge) attraverso pane, pasta e pizza!

E’ ufficiale: con il grano ammuffito e con il glutine stanno avvelenando mezzo mondo!


Non solo ci avvelenano, ma ci prendono pure in giro. Uno studio realizzato dalThe Economist Intelligence Unit, voluto dalla Barilla, spiega che in Canada sono tra i più attenti al mondo a quello che mangiano.Ma a noi italiani i canadesi – con la connivenza dell’Unione Europea (e, soprattutto, del Parlamento europeo) fanno mangiare il grano duro avvelenato da glifosato e micotossine.



Mezzo mondo è ormai pieno di malattie provocate dai derivati del grano prodotti con questi grani ammuffiti, dalla sensibilità al glutine (malattia spesso scambiata per celiachia) a patologie molto più gravi come linfomi, morbo di Alzheimer, sclerosi laterale amiotrofica (Sla) e il morbo di Parkinson. Ma non si fa nulla.



Le multinazionali del cibo avvelenato non possono perdere il business…


Il grano dovrebbe essere coltivato delle aree del mondo a Sud del 42 parallelo nell’emisfero boreale. In queste zone – e le Regioni del Sud Italia rappresentano l’esempio classico – le radiazioni ultraviolette del sole eliminano i funghi che producono le micotossine, sostanze che creano seri problemi alla salute dell’uomo. Non altrettanto può dirsi delle aree umide, dove i grani, proprio a causa dell’umidità, sviluppano funghi e quindi le micotossine.

La presenza di micotossine nei derivati del grano (pasta, pane, pizze, farine, semola, dolci, eccetera) provoca disturbi anche seri al nostro organismo. La micotossina DON – che è quella che si ritrova nel grano coltivato nelle aree umide del mondo – provoca una sorta di allargamento delle ‘giunture serrate’ dei villi intestinali. In condizioni normali i villi intestinali non assorbono il glutine. In presenza della micotossina DON la funzione dei villi intestinali viene alterata e gli stessi villi iniziano ad assorbire il glutine che va nel sangue e crea problemi al nostro organismo.

Non solo. Nelle aree umide dove viene coltivato il grano – per esempio, in Canada, dove si coltiva il grano duro – la maturazione naturale del grano è impossibile.
Così il grano viene fatto maturare artificialmente con irrorazioni di glifosato 
(o gliphosate), un erbicida che simula 
una vera maturazione


“Il grano duro canadese migliore di quello siciliano?
Falso: è solo un grande imbroglio al glifosato
La moderna scienza ha già appurato quali sono gli effetti del glifosato nell’uomo, come potete leggere qui:

E’ ufficiale: il glifosato contenuto nella pasta provoca la Sla e il morbo di Alzheimer. Queste sono notizie ormai ufficiali. 


Ebbene, queste notizie non sortiscono alcun effetto. Non se ne parla. Nei giorni scorsi, ad esempio, sono stati diffusi i dati del rapporto Food Sustainability Index (Fsi), voluto dalla Fondazione Barilla e realizzato da The Economist Intelligence Unit.

Questo studio analizza le scelte alimentari di 25 Paesi del mondo partendo dalla sostenibilità dell’intero sistema alimentare mondiale. Stranamente, però, in questo studio – almeno a giudicare dagli articoli che noi abbiamo letto – non si parla del grano che viene coltivato nelle aree fredde e umide del mondo e delle conseguenze che il glifosato e le micotossine provocano nella salute umana.

Un paradosso che abbiamo letto è che il Canada, nella classifica dei Paesi più virtuosi stilata dagli autori di questo studio, è al terzo posto. Insomma, il Canada produce, distribuisce e consuma cibi di prim’ordine.

Sul consumo interno, con molta probabilità, è così: i canadesi, infatti, sono attentissimi a quello che mangiano, come potete
Il Canada esporta in Sicilia grano duro 
pieno di glifosato e micotossine, ma pretende uva da tavola siciliana supercontrollata!

Sulla produzione e sulla distribuzione non di cibi, ma del grano duro con il quale si producono i cibi – i già citati pasta, pane, pizze, farine, semole, dolci e via continuando – il Canada non ci sembra molto attento, se è vero che esporta – soprattutto in Italia – grano duro pieno di micotossine e glifosato.A noi, se proprio la dobbiamo dire tutta, questo rapporto ci ha fatto sorridere amaramente. E’ un caso se sia stato promosso da una multinazionale della pasta come la Barilla?






Come si fa a nascondere quello che, ormai, è un problema mondiale? Una volta c’era la Celiachia, malattia autoimmune su base genetica. Da quando i grani coltivati nella zone fredde e umide del mondo hanno invaso il nostro pianeta i danni alla salute di milioni e milioni di persone non si contano più.

Milioni e milioni di persone, a un certo punto della loro vita – a trent’anni, a quarant’anni, a cinquant’anni – hanno cominciato ad accusare i sintomi di una malattia che pensavano fosse celiachia. Ma com’è possibile, si diceva, se la celiachia è una malattia su base genetica?”

Poi si è scoperto che non era celiachia, ma una malattia legata alla sensibilità al glutine (Gluten sensitivit). Cosa succede nel nostro organismo a causa dei derivati del grano che contengono le micotossine l’abbiamo già accennato: si ‘sfasciano’ i villi intestinali e questi ultimi cominciano ad assorbire il glutine che va nel sangue, creando seri problemi al nostro organismo.

Già, i problemi al nostro organismo: i disturbi all’apparato digerente e persino le emicranie, oggi sempre più diffuse nel mondo. Questi ed altri problemi li ha spiegati una delle massime autorità del mondo in questa materia, il professore Alessio Fasano, come potete leggere qui di seguito:

Tutto quello che dobbiamo sapere sul glutine, dalla celiachia alla Gluten sensitivity.

Tra glifosato e micotossine c’è un mondo pieno di malattie:
non soltanto la Gluten sensitivit, ma anche altre patologie: diabete, obesità, asma, linfomi, morbo di Alzheimer, sclerosi laterale amiotrofica (Sla) e il morbo di Parkinson.

E che cosa si fa davanti a queste patologie provocate dal grano avvelenato da glifosato e micotossine? Nulla.


Anzi, si continua a fare ammalare la gente. 
Di recente l’Unione Europea ha siglato un accordo commerciale con il Canada: il CETA. In Europa solo la piccola Vallonia ha provato a opporsi ed è stata ‘zittita’, come potete legge qui di seguito:

La Vallonia cede: approvato l’accordo commerciale UE-Canada. Problemi per il grano duro del Sud Italia
Insomma, il grano duro canadese coltivato nelle aree fredde e umide continua ad arrivare in Europa e, soprattutto, in Italia?

Altra domanda: è possibile cambiare sistema? Ci dicono di no.

Del resto, non è che possiamo pretendere che le grandi multinazionali della pastasmettano di utilizzare il grano duro pieno di veleni? Non scherziamo con le cose serie! Prima vengono denaro, arricchimento, affari. Poi tutto il resto, compresa la salute di milioni di persone. Può sembrare incredibile, ma è così!

Poi arriva il signor Barilla e ci viene a dire che “il cibo italiano è per me il più buono al mondo come gusto, ma come sistema alimentare, anche se siamo nella parte alta della classifica, dobbiamo fare meglio”.

Siamo d’accordo con lei, signor Barilla: dovremmo iniziare a non utilizzare più il grano duro che contiene glifosato e micotossine.

Anche perché sono in pochi a sapere quello che succede mangiando i derivati del grano che contengono queste sostanze. L’Unione Europea ci dice che, solo per la micotossina DON, se mangiamo 5 chilogrammi all’anno di derivati del grano, possiamo stare tranquilli: non ci farà male.

Ora, a parte che l’Unione Europea nulla dice del glifosato, va detto che nel Sud Italia, in media, una persona, tra pane, pasta, pizze, dolci e via continuando consuma qualcosa come 130 chilogrammi di derivati del grano duro all’anno. Quindi i signori dell’Unione Europea, coscientemente, stanno avvelenando la metà della popolazione italiana.






I parlamentari europei eletti da Roma in giù ne sanno qualcosa?

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