Cordon Bleu e crocchette di pollo: solo la metà è carne
La percentuale di carne di prodotti come cotolette e crocchette di pollo, spinacine e cordon bleu si aggira tra il 30% e il 50% del totale, il resto è costituito da impanatura, oli vegetali,
acqua, addensanti e altri additivi. Di Martedì, il programma condotto da Giovanni Floris, ha realizzato un servizio sui prodotti realizzati con carne di pollo, facendo notare come la carne sia praticamente assente e comporti il rischio di crescita microbiotica. Infatti spesso questi alimenti sono prodotti con carne separata meccanicamente, che consiste in carcasse di pollo, da cui vengono estratte petto, cosce e pelle. Il risultato di questo procedimento è una poltiglia rosea, a cui vengono aggiungenti addensanti e conservanti e, a volte, polifosfati per aumentare la quantità di acqua trattenuta.
Cordon Bleu e crocchette di pollo: la carne separata meccanicamente comporta rischio batteri
La nutrizionista Anna Maria Pretaroli ha spiegato che la carne separata meccanicamente è una carne che viene separata dall’animale in due modi diversi. Si parla di bassa pressione se la carne viene soltanto raschiata. Nel caso si utilizzi l’alta pressione si spremono le carcasse. “Una volta eliminate le parti migliori del pollo, cioè il petto, le cosce e le ali, rmane la carcassa, che viene messa in una macchina particolare, che spreme la carcassa, e quindi fuoriesce una poltiglia rosa praticamente composta da ossa, pelle e midollo. Si chiama carne separata meccanicamente, ma della carne non ha più nessuna riconoscibilità”, ha detto la nutrizionista.
Il procedimento ad alta pressione, in particolare, può comportare il rischio di crescita microbiotica, come sottolineano gli esperti dell’EFSA: si può avere la crescita di vari tipi di microrganismi, con la possibilità per bambini e anziani di gastrointerite. I rischi microbiologici e chimici , si legge nel sito dell’EFSA, “derivano dalla contaminazione delle materie prime e da prassi igieniche non corrette durante la lavorazione della carne. Tuttavia i processi produttivi ad alta pressione aumentano il rischio di crescita microbica. Infatti tali processi provocano una maggior degradazione delle fibre muscolari e, insieme a ciò, un rilascio di nutrienti, i quali forniscono un sostrato favorevole alla crescita batterica“.
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