Il Rapex, sistema europeo di allerta rapido, ha indicato come pericolosi gli inchiostri prodotti da un'azienda Usa
Dragon Yellow, Golden Rod, Egg Shell, Lemon Yellow, Maroon Honey e vari altri.
Sono alcuni degli inchiostri per tatuaggi prodotti dell’azienda
statunitense Intenze, che il Rapex – il sistema europeo di allerta
rapido per i beni non alimentari – ha segnalato nei giorni scorsi come pericolosi.
Motivo: contengono un’ammina aromatica, chiamata o-anisidina,
specificamente vietata da una risoluzione del Consiglio d’Europa del
2008, perché cancerogena.
I prodotti sotto accusa, una quindicina in tutto (guarda l'elenco),
hanno colori che vanno dal rosso ruggine, all’arancio, fino al giallo
intenso e al verde, e in Italia non potranno più essere venduti.
I RISCHI
- Ma chi li porta indelebili sulla pelle deve preoccuparsi? «Concordo
pienamente con la decisione europea, perché qualsiasi intervento volto a
tutelare la salute della popolazione va accolto con favore, soprattutto
se riguarda prodotti il cui uso non è necessario - commenta Luigi
Naldi, dermatologo degli Ospedali Riuniti di Bergamo e direttore del
Centro Studi Gise -. Tuttavia, sebbene il Rapex consigli di farsi
togliere i tatuaggi che contengono i coloranti segnalati, va precisato
che il rischio di sviluppare un tumore è davvero molto ridotto. Certo,
questa vicenda dà certamente un motivo in più per eliminare un
tatuaggio, se già si aveva l’intenzione di farlo. Ma bisogna tenere
presente che i colori incriminati sono proprio quelli meno sensibili
all’azione dei laser usati per queste procedure, e che comunque, per
avere un risultato soddisfacente, occorrono molte sedute. L’intero
trattamento può durare anche più di un anno».
RIMOZIONE
- Proprio Naldi firma questo mese, sulla rivista specializzata Archives
of Dermatology, uno studio che ha identificato i fattori che più
influenzano la buona riuscita di questi trattamenti. Negli oltre 350
pazienti che si sono sottoposti alla rimozione, tutti trattati presso il
centro specializzato Iclid di Milano, il laser Q-switched, il più usato
in questi casi, permette di ottenere un risultato soddisfacente nel 47
per cento dei casi dopo 10 sedute, e nel 75 per cento dei casi dopo 15.
«Ma fra una sessione e l’altra devono passare almeno otto settimane,
perché il laser funziona frantumando l’inchiostro, che deve poi essere
eliminato da cellule specifiche del sistema immunitario, chiamate
macrofagi. Perché la loro azione sia completa occorre tempo» spiega il
dermatologo. Il fumo, l’estensione del tatuaggio, la presenza del verde o
del giallo sono tutti elementi che influenzano negativamente il
risultato. «Il fumo, in particolare, inibisce l’azione dei macrofagi -
chiarisce Naldi -, mentre i disegni più grandi di 30 centimetri possono
lasciare tracce. Infine, i colori verde e giallo sono i meno sensibili
al laser, che lavora molto meglio con i tinte scure, quali il nero o il
rosso cupo».
CONTROLLI
- Non è la prima volta che i tatuaggi sono accusati di nuocere alla
salute. «Le irregolarità però riguardano più spesso la conservazione
degli inchiostri - prosegue l’esperto -. Recentemente, negli Stati
Uniti, un problema di questo tipo ha determinato una piccola epidemia di
un’infezione cutanea causata da un micobatterio. Anche se la grande
maggioranza dei tatuatori ha una preparazione specifica e svolge il suo
lavoro con responsabilità, il settore avrebbe bisogno di maggiori
controlli, anche considerato che la moda dei tatuaggi conquista un
numero sempre crescente di persone. Da una nostra stima risulta che il
30-40 per cento degli under 30 ha un tatuaggio e che, a differenza di
quanto avveniva in passato, oggi le donne hanno superato gli uomini. I
tatuaggi femminili tuttavia sono in genere di piccole dimensioni e molto
meno vistosi di quelli maschili».
Autrice: Margherita Fronte / Fonte: corriere.it - http://www.ecplanet.com
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