Di Salvatore Santoru - Si era parlato tanto dell’importanza e del valore della libertà d’espressione dopo i fatti di Charlie Hebdo, valore considerato “fondamentale” per il governo francese.
Ma, come si suol dire spesso le apparenze ingannano, e difatti la libertà d’espressione, se non ci sono di mezzo campagne elettorali, interessa realmente poco.
Recentemente, difatti lo stesso Hollande, come riportato dal giornalista Thierry Meyssan su “Reseau Voltaire” se l’è presa con le “teorie del complotto”, dallo stesso considerate un tutt’uno con l’antisemitismo, e quindi da censurare e reprimere.
Durante un discorso al Memoriale della Shoah, ha affermato che :”L’antisemitismo nutre le teorie del complotto che si diffondono all’infinito. Quelle teorie del complotto che in passato hanno dato vita al peggio”, come se la diffusione delle teorie della cospirazione sia di per sé responsabile dell’antisemitismo, che è come dire che la creazione dei sindacati e la diffusione delle sue tesi sia stata responsabile degli eccidi di Lenin e Stalin.
Continua così: “risposta, consiste nel prendere coscienza del fatto che le tesi complottiste si diffondono attraverso internet e i social network. Ora bisogna ricordare che fu prima di tutto con il verbo che si preparò lo sterminio. Occorre agire a livello europeo, e anche internazionale, perché venga definito un quadro giuridico, perché le piattaforme internet che gestiscono i social network siano messe di fronte alle loro responsabilità, e perché ci siano sanzioni in caso di mancato rispetto”.
Il discorso è molto generico, e potrebbe anche apparire a molti condivisibile, ma se si “legge tra le righe” si capisce meglio ciò che intendeva dire HollandeA questo punto bisogna fare alcuni chiarimenti per capire meglio la questione.Se è pur vero che alcune teorie cospirazioniste sono pericolosamente vicine all’antisemitismo, la generalizzazione è del tutto fuorviante oltreché pericolosa e diffamante, in quanto costituisce la legittimazione verso una sorta di virtuale “caccia alle streghe” 2.0.
Inoltre, il voler censurare e reprimere qualunque idea, per quanto scomoda sia, è ovviamente un’attentato alla libertà d’espressione, e il colpire determinati pensieri, accostandoli con il nazismo e l’antisemitismo, è qualcosa tipica da regime autoritario.
Comunque, in fondo Hollande si può capire, visto che con questo eventuale provvedimento mirerebbe a tutelare gli interessi della categoria di interessi che rappresenta e di cui fa parte, ovvero la massoneria, non certo il popolino bue che magari corre il rischio di svegliarsi e far valere i propri diritti proprio contro certi amichetti che lo sostengono che pretendono di vivere alle spalle degli stessi, se venisse a sapere troppo.
Non è poi così sconosciuto il fatto che in Francia il potere della massoneria sia fortissimo, e al di là delle solite pompose e assai persuasive dichiarazioni di facciata dei “fratelli”, buona parte di essa rappresenta essenzialmente un circolo di potere e affarismo, così come in tutto il mondo, che ha interesse più nel garantire privilegi e immunità ai propri membri piuttosto che garantire un “futuro migliore” per l’umanità.
E a certi circoli di poteri forti e/o occulti forse non sta troppo giù questo proliferare di “complottismo”, che tra tante teorie discutibili e un pò campate per aria, fa passare anche troppe informazioni che dicono troppe cose che i “profani” non devono sapere.
Ma, l’ondata di cambiamento sembra proprio iniziata, quindi sarebbe ora che invece di portare avanti immense resistenze a questo processo, queste gruppi di potere che stanno diventando sempre più obsoleti iniziassero a mettersi da parte, per la costruzione di una società realmente laica e libera, e non “laica” e “libera” secondo i bisogni delle “fratellanze”.
FONTE: informazioneconsapevole.blogspot.it - http://veritanwo.altervista.org
Ma, come si suol dire spesso le apparenze ingannano, e difatti la libertà d’espressione, se non ci sono di mezzo campagne elettorali, interessa realmente poco.
Recentemente, difatti lo stesso Hollande, come riportato dal giornalista Thierry Meyssan su “Reseau Voltaire” se l’è presa con le “teorie del complotto”, dallo stesso considerate un tutt’uno con l’antisemitismo, e quindi da censurare e reprimere.
Durante un discorso al Memoriale della Shoah, ha affermato che :”L’antisemitismo nutre le teorie del complotto che si diffondono all’infinito. Quelle teorie del complotto che in passato hanno dato vita al peggio”, come se la diffusione delle teorie della cospirazione sia di per sé responsabile dell’antisemitismo, che è come dire che la creazione dei sindacati e la diffusione delle sue tesi sia stata responsabile degli eccidi di Lenin e Stalin.
Continua così: “risposta, consiste nel prendere coscienza del fatto che le tesi complottiste si diffondono attraverso internet e i social network. Ora bisogna ricordare che fu prima di tutto con il verbo che si preparò lo sterminio. Occorre agire a livello europeo, e anche internazionale, perché venga definito un quadro giuridico, perché le piattaforme internet che gestiscono i social network siano messe di fronte alle loro responsabilità, e perché ci siano sanzioni in caso di mancato rispetto”.
Il discorso è molto generico, e potrebbe anche apparire a molti condivisibile, ma se si “legge tra le righe” si capisce meglio ciò che intendeva dire HollandeA questo punto bisogna fare alcuni chiarimenti per capire meglio la questione.Se è pur vero che alcune teorie cospirazioniste sono pericolosamente vicine all’antisemitismo, la generalizzazione è del tutto fuorviante oltreché pericolosa e diffamante, in quanto costituisce la legittimazione verso una sorta di virtuale “caccia alle streghe” 2.0.
Inoltre, il voler censurare e reprimere qualunque idea, per quanto scomoda sia, è ovviamente un’attentato alla libertà d’espressione, e il colpire determinati pensieri, accostandoli con il nazismo e l’antisemitismo, è qualcosa tipica da regime autoritario.
Comunque, in fondo Hollande si può capire, visto che con questo eventuale provvedimento mirerebbe a tutelare gli interessi della categoria di interessi che rappresenta e di cui fa parte, ovvero la massoneria, non certo il popolino bue che magari corre il rischio di svegliarsi e far valere i propri diritti proprio contro certi amichetti che lo sostengono che pretendono di vivere alle spalle degli stessi, se venisse a sapere troppo.
Non è poi così sconosciuto il fatto che in Francia il potere della massoneria sia fortissimo, e al di là delle solite pompose e assai persuasive dichiarazioni di facciata dei “fratelli”, buona parte di essa rappresenta essenzialmente un circolo di potere e affarismo, così come in tutto il mondo, che ha interesse più nel garantire privilegi e immunità ai propri membri piuttosto che garantire un “futuro migliore” per l’umanità.
E a certi circoli di poteri forti e/o occulti forse non sta troppo giù questo proliferare di “complottismo”, che tra tante teorie discutibili e un pò campate per aria, fa passare anche troppe informazioni che dicono troppe cose che i “profani” non devono sapere.
Ma, l’ondata di cambiamento sembra proprio iniziata, quindi sarebbe ora che invece di portare avanti immense resistenze a questo processo, queste gruppi di potere che stanno diventando sempre più obsoleti iniziassero a mettersi da parte, per la costruzione di una società realmente laica e libera, e non “laica” e “libera” secondo i bisogni delle “fratellanze”.
FONTE: informazioneconsapevole.blogspot.it - http://veritanwo.altervista.org
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